MV 13 Baglietto
Con grande soddisfazione abbiamo consegnato il primo esemplare del nuovo motoscafo MV 13 Baglietto, l’evoluzione del famoso MAS, a Lapo Elkann.
Con grande soddisfazione abbiamo consegnato il primo esemplare del nuovo motoscafo MV 13 Baglietto, l’evoluzione del famoso MAS, a Lapo Elkann.
Negli ultimi anni ho avuto diverse occasioni di svolgere Perizie Pre – Acquisto di diversi modelli di barca a vela BENETEAU usate. Dopo le verifiche e prove in mare, sia io che i miei Clienti siamo rimasti molto impressionati dalla validità del prodotto e sempre hanno concluso l’acquisto dopo ovviamente le solite trattative economiche che vengono messe in evidenza dalle analisi Peritali. Infatti, spesso sono utilizzate da scuole nautiche o per charter, nonostante questo gravoso utilizzo le barche sono composta da pregiati materiali che si mantengono sempre validi nel tempo.
Ho avuto occasioni di noleggiare personalmente sia un Beneteau Oceanis 45″ che il Beneteau Sense 43″ per vacanze con gli amici e sono rimasto molto contento sia dell’abitabilità molto confortevole che dalle doti marinare di queste barche. Ovviamente a me personalmente piacerebbe che la superfice velica fosse un po maggiore in modo da sfruttare il vento al meglio, ma capisco che non sempre chi noleggia queste barche è esperto e quindi mi sono felicemente accontentato.
Consiglio a chi vuole acquistare una barca usata, al fine di evitare a volte gravi conseguenze, di farla sempre verificare da un esperto perchè, nonostante il cantiere costruttore sia molto valido non sapete in che modo è stata usata la barca che volete acquistare ma sopratutto che tipo di manutenzione è stata fatta negli anni precedenti.
Da oltre un anno svolgiamo perizie (commissionate dai migliori Broker internazionali), su Yachts AZIMUT, ATLANTIS e MAGELLANO da 44″ a 100″ prima della spedizione negli Stati Uniti, Asia, Canada e Mexico. Le perizie vengono richieste al fine di migliorare ulterormente la gia prestigiosa qualità degli yachts AZIMUT e consegnare barche senza alcun difetto. La perizia infatti, si basa sul controllo esterno dello scafo e sovrastruttura, del gelcoat, dei passaggi a scafo e delle vernicature, delle finestratura e la loro tenuta all’acqua, dei mobili installati, la loro funzionalita e i difetti sia delle essenze che della verniciatura, delle prove e collaudi funzionali degli impianti ed apparati installati. Al termine si svolgono le prove in mare per verificare le prestazioni e la funzionalita dell’apparato motore e di tutta la strumentazione elettronica di navigazione.
Consulenza ai collaudi ufficiali di un Vitruvius® di 73 metri di Perini Navi, con propulsori Azipod ABB diesel/elettrico.
Un nuovo interessante refit che abbiamo svolto in primavera del 2013 è su una barca a vela e precisamente uno JONGERT di 22 metri costruito negli anni 80 dai famosi cantieri olandesi . Non diremmo il nome della barca per il rispetto della privacy. Una barca marina, molto valida anche per fare traversate oceaniche, costruita interamente in acciaio con albero in alluminio rinforzato. I lavori sono stati svolti nel cantiere navale AR.PE.CA. di Viareggio.
La barca era stata messa a secco per rifare tutta la coperta, ma una volta a secco, si erano presentati assottigliamenti e corrosione del fasciame ed è quindi stato necessario sostituirlo in parte. Abbiamo proceduto con un analisi spessimetrica della lamiera dello scafo e successiva mappatura delle zone rilevate a basso spessore.
La maggior parte delle aree di corrosione corrispondevano al cemento presente nelle sentine per il livellamento delle stesse e le zone interessate alla sostituzione della lamiera corrispondevano a zone completamente arredate.
Abbiamo quindi proceduto in questo modo:
Rimosso tutti i macchinari della sala macchine,
Rimosso tutti i paiolati sia metallici che in legno.
Rimosso tutti gli arredi in corrispondenza della linea di galleggiamento dalla zona armatore alle cabine marinai a prua.
Nel frattempo veniva smantellata la coperta in teak esistente per procedere alla sabbiatura e primerizzazione della coperta in acciaio.
Tracciato le zone di sostituzione della lamiera, si è proceduto a tagliare il fasciame corroso e relative strutture interessate.
Dopo avere saldato le nuove lamiere ed eseguite le relative radiografie da far visionare al perito RINA, abbiamo iniziato la sabbiatura di tutte le lamiere interne del fasciame ed applicato idoneo ciclo di sentina. Allo stesso modo la carena è stata completamente sabbiata e applicato un ottimo ciclo di carena con due mani di antivegetativa.
Abbiamo iniziato il montaggio di tutti i macchinari in sala macchine e la nuova costruzione di tutti gli impianti idraulici e il montaggio dei mobili smontati, sostituendo alcune parti.
In coperta il lavoro proseguiva nella stuccatura del ponte ed incollaggio del nuovo ponte in teak pre-assemblato in falegnameria.
Successivamente alla gommatura dei commenti del ponte sono state rimontate tutte le attrezzature veliche sul ponte, rotaie, golfari, candelieri etc.
Sono stati sostituiti tutti i fan coils, i compressori dei frigoriferi, rifatta la cucina completamente.
Rimessa la barca in mare per fare le principali prove e via per la crociera estiva.
Questa attività abbastanza complessa è durata da fine marzo a fine giugno.
Fortunatamente ho avuto la possibilià di fare una perizia sul famosissimo yacht d’epoca LA SPINA costruito nel 1929 nel prestigioso Cantiere Baglietto di Varazze, un gioiello storico da regata senza eguali, unico al mondo!!!
La Spina è il primo yacht 12 metri di stazza internazionale costruito in Italia, al quale è stato assegnato dalla Federazione Italiana vela il numero 1. Bisognerà attendere oltre cinquanta anni per vedere assegnato il numero 2, con il varo di “Azzurra”.
Non si tratta di una semplice barca. Si tratta di un consistente pezzo della storia dello Yachting italiano. Il varo di La Spina, avvenuto nel 1929, non coronava solo un audace ed impegnativo progetto sportivo fino a quel punto ad appannaggio quasi esclusivo di inglesi, americani e scandinavi, ma rappresentava anche una sfida ed una evoluzione culturale di una classe sociale alla ricerca di una collocazione nel complesso processo di costruzione nazionale. Le regate tra 12 metri non rappresentano solo prestigiosi eventi sportivi, ma anche importanti ritrovi mondani a cui sovente partecipano anche esponenti delle varie case reali. Fu così che il marchese Spinola, ammiraglio della Regia Marina, affidò al cantiere Baglietto di Varazze l’onere e l’onore di realizzare il primo 12 metri di stazza internazionale mai costruito nell’area del Mediterraneo. Le specifiche imposte dai limiti di stazza si fondono con le esigenze dell’armatore, non disposto a sacrificare la vivibilità e la comodità degli interni, coniugando moda e mondanità alla passione sportiva. Il risultato è uno scafo da corsa con le qualità di uno scafo da crociera, dove impeccabili e raffinate sistemazioni interne si sposano con le finissime linee di carena. L’estrema flessibilità di questa imbarcazione, frutto della lungimiranza dell’armatore, ha consentito nel corso degli anni di mettere da parte l’anima “racer” a vantaggio dell’aspetto “cruiser”, divenendo un panfilo sul qual hanno trovato posto le più esclusive personalità della società internazionale, tra cui spicca il Principe di Piemonte Umberto di Savoia.
Dopo vari passaggi di proprietà, a fine novecento fu tirato in secco ed abbandonato sulla costa spagnola; in balia delle intemperie, subì un forte degrado. E’ il 2005 quando inizia un’ attenta opera di restauro a cura dei più qualificati maestri d’ascia. L’intento è quello di recuperare l’imbarcazione sia sotto il profilo strutturale che sotto quello filologico, riportando l’armo velico ai 12 m. S.I.
A restauro concluso, nel 2008 a quasi ottant’anni dalla sua costruzione, La Spina viene iscritto all’Associazione italiana vele d’epoca, ricevendo il nuovo certificato di stazza internazionale. E’ stupefacente come siano stati ricostruiti tutti i particolari mancanti e ha causa di questo, la prima impressione che si ha salendo a bordo è essere in un altra epoca, un tuffo nel passato.
Prefazione
In queste poche righe voglio ricordare l’importanza del Punto di Rugiada indispensabile e fondamentale per raggiungere un buon risultato sia in termini di qualità che di durata nel tempo nella verniciatura degli Yachts. Negli ultimi tempi, si sta verificando uno strano fenomeno di abbandono delle più elementari norme e tecniche di verniciatura.
Si può notare come, la maggior parte delle ditte di carrozzerie e verniciature applicano i prodotti, senza utilizzare apparecchiature specifiche come per esempio, un termometro, un igrometro o qualsiasi altro strumento di misurazione delle condizioni ambientali. Non so se questo sia causato dalla profonda crisi che stiamo attraversando in questi anni oppure la mancanza di conoscenza delle vecchie tecniche e trucchi del mestiere nelle nuove generazioni.
La tua barca vale una perizia? È importante conoscere molto bene quello che si sta acquistando per non incorrere in conseguenze gravissime che a volte possono mettere a rischio la vita umana.
Mi e stato richiesto di installare un bimini, chiuso anche nella parte posteriore, su un divano costruito appositamente a prua sopra uno yacht di circa 40 mt. Le dimensioni del bimini sono di circa 4 mt di larghezza e 3 in altezza.I problemi che in questo caso devono essere risolti sono:
1) come si può utilizzare un bimini cosi grande quando c’è vento? (in mare c’è sempre)
2) come si fa a mantenere la privacy? (ciò impedisce che la parte posteriore sia realizzata in materiale traforato)
I quesiti sono stati risolti in questo modo: e’ stato costruito il bimini con materiale acrilico bianco, nella parte posteriore sono state fatte delle aperture ovali, rinforzando i bordi del taglio. Nella parte posteriore esterna sono state riportate delle striscie di tessuto, cucite solo nella parte alta. In questo modo in assenza di vento le fasce coprono le aperture, con vento si aprono tanto quanto basta a far scaricare la pressione dell’aria sul tessuto.
Come si puo vedere dalle foto, a livello estetico il risultato non è affatto male e funziona benissimo anche con vento forte.
Prova in mare di fronte a Marina di Carrara, con lo sfondo delle Alpi Apuane.