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Archivio per mese:settembre, 2013

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Jongert di 22 metri

settembre 20, 2013
settembre 20, 2013

Un nuovo interessante refit che abbiamo svolto in primavera del 2013 è su una barca a vela e precisamente uno JONGERT di 22 metri costruito negli anni 80 dai famosi cantieri olandesi . Non diremmo il nome della barca per il rispetto della privacy. Una barca marina, molto valida anche per fare traversate oceaniche, costruita interamente in acciaio con albero in alluminio rinforzato. I lavori sono stati svolti nel cantiere navale AR.PE.CA. di Viareggio.

La barca era stata messa a secco per rifare tutta la coperta, ma una volta a secco, si erano presentati assottigliamenti e corrosione del fasciame ed è quindi stato necessario sostituirlo in parte. Abbiamo proceduto con un analisi spessimetrica della lamiera dello scafo e successiva mappatura delle zone rilevate a basso spessore.
La maggior parte delle aree di corrosione corrispondevano al cemento presente nelle sentine per il livellamento delle stesse e le zone interessate alla sostituzione della lamiera corrispondevano a zone completamente arredate.

Abbiamo quindi proceduto in questo modo:
Rimosso tutti i macchinari della sala macchine,
Rimosso tutti i paiolati sia metallici che in legno.
Rimosso tutti gli arredi in corrispondenza della linea di galleggiamento dalla zona armatore alle cabine marinai a prua.
Nel frattempo veniva smantellata la coperta in teak esistente per procedere alla sabbiatura e primerizzazione della coperta in acciaio.
Tracciato le zone di sostituzione della lamiera, si è proceduto a tagliare il fasciame corroso e relative strutture interessate.
Dopo avere saldato le nuove lamiere ed eseguite le relative radiografie da far visionare al perito RINA, abbiamo iniziato la sabbiatura di tutte le lamiere interne del fasciame ed applicato idoneo ciclo di sentina. Allo stesso modo la carena è stata completamente sabbiata e applicato un ottimo ciclo di carena con due mani di antivegetativa.
Abbiamo iniziato il montaggio di tutti i macchinari in sala macchine e la nuova costruzione di tutti gli impianti idraulici e il montaggio dei mobili smontati, sostituendo alcune parti.
In coperta il lavoro proseguiva nella stuccatura del ponte ed incollaggio del nuovo ponte in teak pre-assemblato in falegnameria.
Successivamente alla gommatura dei commenti del ponte sono state rimontate tutte le attrezzature veliche sul ponte, rotaie, golfari, candelieri etc.
Sono stati sostituiti tutti i fan coils, i compressori dei frigoriferi, rifatta la cucina completamente.
Rimessa la barca in mare per fare le principali prove e via per la crociera estiva.
Questa attività abbastanza complessa è durata da fine marzo a fine giugno.

vista-esterna
sentina02
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Sentina05
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sentine03
Sentina-zona-bow-thruster
profonda-corrosione
materiale-corrosivo
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interno01

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ponte

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Sala-macchine
macchine01
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macchine03


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La Spina, yacht d’epoca

settembre 2, 2013
settembre 2, 2013

Fortunatamente ho avuto la possibilià di fare una perizia sul famosissimo yacht d’epoca LA SPINA costruito nel 1929 nel prestigioso Cantiere Baglietto di Varazze, un gioiello storico da regata senza eguali, unico al mondo!!!
La Spina è il primo yacht 12 metri di stazza internazionale costruito in Italia, al quale è stato assegnato dalla Federazione Italiana vela il numero 1. Bisognerà attendere oltre cinquanta anni per vedere assegnato il numero 2, con il varo di “Azzurra”.

Non si tratta di una semplice barca. Si tratta di un consistente pezzo della storia dello Yachting italiano. Il varo di La Spina, avvenuto nel 1929, non coronava solo un audace ed impegnativo progetto sportivo fino a quel punto ad appannaggio quasi esclusivo di inglesi, americani e scandinavi, ma rappresentava anche una sfida ed una evoluzione culturale di una classe sociale alla ricerca di una collocazione nel complesso processo di costruzione nazionale. Le regate tra 12 metri non rappresentano solo prestigiosi eventi sportivi, ma anche importanti ritrovi mondani a cui sovente partecipano anche esponenti delle varie case reali. Fu così che il marchese Spinola, ammiraglio della Regia Marina, affidò al cantiere Baglietto di Varazze l’onere e l’onore di realizzare il primo 12 metri di stazza internazionale mai costruito nell’area del Mediterraneo. Le specifiche imposte dai limiti di stazza si fondono con le esigenze dell’armatore, non disposto a sacrificare la vivibilità e la comodità degli interni, coniugando moda e mondanità alla passione sportiva. Il risultato è uno scafo da corsa con le qualità di uno scafo da crociera, dove impeccabili e raffinate sistemazioni interne si sposano con le finissime linee di carena. L’estrema flessibilità di questa imbarcazione, frutto della lungimiranza dell’armatore, ha consentito nel corso degli anni di mettere da parte l’anima “racer” a vantaggio dell’aspetto “cruiser”, divenendo un panfilo sul qual hanno trovato posto le più esclusive personalità della società internazionale, tra cui spicca il Principe di Piemonte Umberto di Savoia.
Dopo vari passaggi di proprietà, a fine novecento fu tirato in secco ed abbandonato sulla costa spagnola; in balia delle intemperie, subì un forte degrado. E’ il 2005 quando inizia un’ attenta opera di restauro a cura dei più qualificati maestri d’ascia. L’intento è quello di recuperare l’imbarcazione sia sotto il profilo strutturale che sotto quello filologico, riportando l’armo velico ai 12 m. S.I.

A restauro concluso, nel 2008 a quasi ottant’anni dalla sua costruzione, La Spina viene iscritto all’Associazione italiana vele d’epoca, ricevendo il nuovo certificato di stazza internazionale. E’ stupefacente come siano stati ricostruiti tutti i particolari mancanti e ha causa di questo, la prima impressione che si ha salendo a bordo è essere in un altra epoca, un tuffo nel passato.

La Spina
La Spina interno
La Spina Interno
La Spina 02


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